I dolcificanti fanno ingrassare?

Dolcificanti ed aumento di peso

I dolcificanti fanno ingrassare? Nel corso degli anni una serie di studi su larga scala ha trovato una correlazione diretta fra l’utilizzo di dolcificanti artificiali e l’aumento di peso. La spiegazione più plausibile per questo risultato contro intuitivo è il cosiddetto principio di causalità inversa: le persone non sono grasse perché bevono la coca cola zero ma bevono la coca cola zero perché sono grasse o vogliono perdere peso. Esistono poi almeno altre 3 spiegazioni di questo fenomeno.

La compensazione psicologica per la riduzione calorica

Se di nascosto sostituiamo al numero di partecipanti ad un esperimento le classiche bevande gassate con la versione “diet” o con dolcificanti artificiali, il loro introito calorico si ridurrà di parecchio perché non consumeranno più valanghe di zucchero aggiunto.

Se però arriviamo a svelare questa sostituzione ai soggetti che hanno partecipato all’esperimento, gli stessi finiranno per mangiare più calorie di prima. Il loro ragionamento è chiaro: “visto che ora sto bevendo drinks a zero calorie possono mangiare quel secondo pezzo di torta.” Questo principio mi viene in mente ogni volta che capito davanti ad un fast-food e vedo gente con piatti colmi di grassi saturi che bevono la coca cola zero!

La compensazione psicologica per la riduzione calorica

L’evoluzione del nostro cervello

Una seconda spiegazione della correlazione fra dolcificanti artificiali ed aumento del peso è dovuta all’evoluzione del nostro cervello: quando questo registra la sensazione di dolce sulla lingua, milioni e milioni di anni di evoluzioni sollecitano il nostro cervello ad aumentare il nostro appetito per mangiare il più possibile, in fin dei conti la frutta e le patate dolci sono fra gli alimenti più salutari che si trovano in Natura.

Quando beviamo una bevanda dolcificata il nostro cervello pensa che siamo capitati davanti ad un arbusto di mirtilli e sembra come incitarci a mangiarne il più possibile prima che arrivi un predatore o qualcun altro che ci soffi la scoperta. Allo stesso tempo, se fossero veramente mirtilli, il nostro organismo saprebbe che se si arrivasse a consumare troppe calorie ci appesantiremmo, rendendoci difficile la fuga dai pericoli del “periodo preistorico.” Quindi, quando lo stomaco percepisce che abbiamo mangiato abbastanza (grazie anche alla fibra contenuta nella frutta) invia un segnale al cervello che ci sprona a fermarci.

Nel caso delle bevande o degli alimenti a zero calorie invece, sperimentiamo l’aumento dell’appetito quando percepiamo il dolce sulle papille gustative ma non ci sarà il corrispettivo segnale di stop dovuto alle calorie introdotte nello stomaco. Il risultato finale nella maggior parte dei casi è un appetito insaziabile che porta a consumare più calorie di quelle dovute.

L evoluzione del nostro cervello

La dipendenza dal dolce

La terza spiegazione può dipendere dalla dipendenza dal dolce. Continuando a consumare sempre dolcificanti, con o senza calorie, diventiamo incapaci di distogliere le nostre preferenze di gusto dalle cose dolci. Se utilizziamo l’eritritolo tutti i giorni a casa e poi decidessimo di andare in vacanza in India per 2 settimane dove non abbiamo accesso allo stesso dolcificante, come facciamo? La tua preferenza per le cose dolci viaggia con te e questo potrebbe tradursi in un maggior consumo in vacanza di alimenti meno salutari, più ricchi di zuccheri e più calorici. Morale della favola: l’eritritolo è sicuro ma non dobbiamo consumarlo regolarmente come scusa per mangiare più junk food.

La dipendenza dal dolce

Note bibliografiche

  • Yang Q. Gain weight by “going diet?” Artificial sweeteners and the neurobiology of sugar cravings: Neuroscience 2010. Yale J Biol Med. 2010;83(2):101–8.
  • Porikos KP, Booth G, Van Itallie TB. Effect of covert nutritive dilution on the spontaneous food intake of obese individuals: a pilot study. Am J Clin Nutr. 1977;30(10):1638–44.
  • Mattes R. Effects of aspartame and sucrose on hunger and energy intake in humans. Physiol Behav. 1990;47(6):1037–44.
  • Yang Q. Gain weight by “going diet?” Artificial sweeteners and the neurobiology of sugar cravings: Neuroscience 2010. Yale J Biol Med. 2010;83(2):101–8.
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