Sgarro e senso di colpa vanno sempre a braccetto quando si parla di dieta. Quante volte ci è capitato di concederci un’abbuffata o di mangiare in modo poco salutare, solo per essere assaliti dal rimorso poco dopo? È una situazione comune che molte persone affrontano, specialmente dopo le feste o durante periodi di stravizi alimentari.
Spesso, la nostra reazione istintiva è cercare di “rimediare” a una dieta sbagliata aumentando l’attività fisica. Ma è davvero possibile compensare gli eccessi alimentari con l’esercizio? In questo articolo, esploreremo perché questa strategia potrebbe non essere efficace e quali sono le alternative più sane per prendersi cura del proprio corpo.
I sensi di colpa dopo un’abbuffata
Dopo un’abbuffata o un periodo di alimentazione eccessiva, è comune sentirsi colpevoli e desiderare di “bruciare” le calorie in eccesso con un’attività fisica intensa. Questo comportamento può assumere diverse forme, come fare una corsa improvvisa o raddoppiare il tempo in palestra.
Ma la nostra “soluzione” può facilmente trasformarsi in un auto-sabotaggio. L’atteggiamento e il comportamento che adottiamo in questo momento possono risultare deleteri piuttosto che risolutivi. È importante comprendere che un’abbuffata non rappresenta la fine del mondo, e cercare di punire il nostro corpo con un eccesso di attività fisica non ci porterà da nessuna parte.
L’incremento repentino dell’attività fisica può mettere ulteriore stress sul nostro corpo, che già sta lavorando per digerire e assorbire i nutrienti dall’abbuffata. Invece di aiutarci, questa auto-punizione può peggiorare le conseguenze dell’eccesso alimentare. L’organismo, infatti, potrebbe essere costretto a fare il doppio del lavoro, rallentando ulteriormente il processo digestivo e di assorbimento dei nutrienti.
Il mito delle calorie in e calorie out
Molte persone cercano di compensare un’abbuffata cercando di bruciare le calorie in eccesso con l’esercizio fisico. Tuttavia, il concetto delle “calorie in e calorie out” potrebbe non essere così semplice come sembra.
Questa teoria si basa sull’idea che per mantenere il peso corporeo, l’energia consumata dovrebbe essere uguale all’energia assunta attraverso il cibo. Tuttavia, questo concetto potrebbe non essere così lineare come spesso si pensa. I dati forniti dagli smartwatch e dalle stazioni cardio in palestra, utilizzati per calcolare le calorie bruciate, sono spesso basati su algoritmi approssimativi, i quali possono sovrastimare le calorie effettivamente bruciate durante l’esercizio fisico.
Gli algoritmi utilizzati per calcolare le calorie bruciate si basano su vari parametri, come il battito cardiaco e l’attività fisica, ma possono essere influenzati da diverse variabili individuali come il peso, l’altezza, e il livello di fitness, rendendo difficile ottenere una misurazione precisa.
Il danno è già stato fatto
L’idea di “rimediare” a una dieta sbagliata con l’esercizio fisico implica che sia possibile annullare il danno fatto al nostro corpo. Tuttavia, il nostro organismo non funziona come un interruttore che può essere spento e riacceso a piacimento. Ci vuole tempo per riportare il corpo nella condizione metabolica ideale per ritornare a “sbarazzarsi del tessuto adiposo”.
Quando cerchiamo di compensare una dieta sbagliata con l’esercizio fisico, spesso pensiamo di “bruciare grassi”. Tuttavia, bruciare grassi non significa necessariamente perdere tessuto adiposo o dimagrire. Solo una piccola parte delle calorie che bruciamo con l’attività fisica proviene dalla mobilitazione dei trigliceridi delle cellule adipose.
È per questo motivo che, invece di punire il nostro corpo con un eccesso di attività fisica, è importante adottare una prospettiva più equilibrata. Dobbiamo convincerci che non è successo nulla di grave e che il cibo fa parte dei piaceri della vita. È importante considerare il cibo come uno dei tanti aspetti della nostra vita sociale e non come qualcosa da cui dobbiamo punirci.
La chiave per affrontare un’abbuffata o un periodo di alimentazione eccessiva è prendersi cura di sé stessi in modo equilibrato. Non è ciò che facciamo immediatamente dopo l’eccesso alimentare che fa la differenza, ma come ci comportiamo e prendiamo cura del nostro corpo per il resto dell’anno.
Conclusioni
Quando ci troviamo a fronteggiare sensi di colpa dopo un’abbuffata o un periodo di alimentazione eccessiva, è importante non cadere nella trappola dell’auto-sabotaggio. In qualità di coach, incoraggio a non punire il proprio corpo con eccessiva attività fisica in risposta a un eccesso alimentare.
È essenziale adottare un approccio più equilibrato, prendendoci cura di noi stessi in modo sano e sostenibile. È importante ricordare che siamo esseri umani e che il cibo fa parte della nostra vita; si tratta di gustarlo con moderazione e senza sensi di colpa.
Sono qui per supportarti nel trovare un equilibrio sano e nella gestione di eventuali sensi di colpa legati all’alimentazione, aiutandoti a sviluppare un rapporto positivo con il cibo e con te stesso.