L’impingement femoroacetabolare (FAI) nel bodybuilder

L’impingement femoroacetabolare (FAI) nel bodybuilder. Di cosa si tratta e come si risolve.

Cos’è l’impingement femoroacetabolare?

Gli infortuni, lo sappiamo, sono il grande spauracchio di appassionati ed atleti del fitness. Mi sono occupato molto spesso di sportivi, alle prese con dolori irradianti tra anca, femore e inguine. Purtroppo questa è una patologia piuttosto frequente tra chi pratica sport. Per impingement femoroacetabolare, si intende un contatto anomalo tra le componenti articolari dell’anca, da imputarsi a seconda delle tipologie ad anomalie del femore o dell’anca stessa.

Il dolore femoroacetabolare è una condizione comune nella popolazione sportiva, difficile da trattare e spesso mal gestita in riabilitazione. La zona più comune di dolore è nella parte centrale dell’inguine. Il dolore all’anca è di frequente associato ad altre patologie legate alla zona inguinale (pube e adduttori) che ne rendono la diagnosi complicata.

Che cos e il fai impingement femoroacetabolare

Tipologie di impingement femoroacetabolare

Sono descritte in letteratura medica, tre tipologie di FAI:

  • CAM, deformazione della testa del femore.
  • PINCER, deformazione dell’acetabolo, cioè la cavità dell’anca in cui si innesta la testa del femore.
  • MISTA le caratteristiche precedenti sono compresenti.

In questa patologia non vi è una stretta relazione tra danno e dolore, molte alterazioni rilevate alla risonanza magnetica si verificano in soggetti asintomatici e senza limitazioni articolari. Come avevamo avuto modo di approfondire anche in questa guida riguardante l’ernia discale possiamo essere affetti da problematiche senza necessariamente accusare dolore.

Tipologie di impingement femoroacetabolare

Danno e dolore nell’impingement femoroacetabolare

Gli sportivi dovrebbero discostarsi dal falso mito: dolore=patologia. Infatti il danno non equivale sempre al dolore provato. Allo stesso modo il miglioramento della sintomatologia dolorosa non è da ricercare nella riparazione del “DANNO” ma nella riduzione/scomparsa della sintomatologia dolorosa.

Riduzione del ROM e deficit di forza nei soggetti con FAI

Se il dolore non sempre può metterci in guardia, cosa potrebbe farci sospettare di essere affetti dall’impingement femoroacetabolare? Alcuni studi dimostrano come una riduzione del ROM (Range of Motion) e un deficit di forza nei muscoli dell’anca siano spesso da imputarsi a questa patologia. Sono quindi questi i sintomi da considerarsi veri e propri campanelli d’allarme.

Il dolore impedisce la massima escursione articolare durante l’esecuzione degli esercizi (riduzione del ROM nel tempo), la conseguenza è un deficit di forza a carico dei muscoli glutei. La forza di questi muscoli è fondamentale per ottimizzare il carico intraarticolare durante i movimenti. Una debolezza ripartirà il carico in maniera anomala aumentando il dolore nella zona anteriore dell’anca (deficit di estensione).

Riduzione del rom e deficit di forza nei soggetti con fai

Trattamento conservativo: alcune indicazioni pratiche

Per trattare con efficacia l’impingement femoroacetabolare è necessario:

1. Intervenire sul dolore: le contrazioni isometriche hanno un forte potere antalgico nel breve termine (inibizione corticale), di conseguenza potrebbe essere una buona indicazione eseguirle nella posizione di maggior dolore prima di allenarsi con lo squat (4×45” hold).

2. Gestire il carico di allenamento: riduzione del volume e del carico.

3. Scegliere l’esercizio corretto: nel caso dello squat, è necessario spostare il carico da hip dominant a knee dominant. Maggiore è la flessione dell’anca maggiore sarà l’irritazione sulla struttura, più il busto è verticale e minore sarà la flessione dell’anca. Preferire il front squat al low bar è una buona soluzione. Migliorare la mobilità della caviglia è un altro buon suggerimento per ottenere uno squat più verticale. Il deadlift, per gli stessi motivi dello squat è preferibile eseguirlo nella forma di Regular deadlift ed evitare il Sumo.

4. Controllare il Range of Motion: è necessario diminuire la profondità dello squat in modo tale da ridurre la flessione dell’anca. Con il passare del tempo sarà possibile progredire fino ad un livello di dolore tollerabile.

5. Controllare il Tempo Sotto Tensione (TUT): è utile diminuire il tempo sotto tensione.

Trattamento conservativo alcune indicazioni pratiche

Fran e il FAI

Al nostro stesso Fran è stato da poco diagnosticato l’impingement femoroacetabolare. Come paziente conferma tutte le evidenze scientifiche di cui vi ho parlato: assenza del dolore nonostante la patologia, possibilità di continuare gli allenamenti, necessità di modificare alcune variabili del workout.

In definitiva il FAI, non vi terrà lontano dalla sala pesi, dobbiamo solo adeguare i workout alle esigenze del nostro corpo.

Riferimenti

  • Prevalence of Abnormal Hip Findings in Asymptomatic Participants: A Prospective, Blinded StudyBrad Register, MD, Andrew T. Pennock, MD, Charles P. Ho, PhD, MD.
  • Hip muscle weakness in patients with symptomatic femoroacetabular impingement Casartelli NC, Maffiuletti NA, Item-Glatthorn JF, Staehli S, Bizzini M, Impellizzeri F et al.. Osteoarthritis Cartilage 2011
  • Kinematic and kinetic differences during walking in patients with and without symptomatic femoroacetabular impingement. Hunt MA, Gunether JR, Gilbart MK. Clin Biomech 2013
  • The association between degenerative hip joint pathology and size of the gluteus medius, gluteus minimus and piriformis muscles. Grimaldi A, Richardson C, Stanton W, Durbridge G, Donnelly W, Hides J. Man Ther 2009
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