Taurina, tra muscoli e salute

scopriamo tutti i benefici della taurina, un aminoacido importante per la nostra salute e per il miglioramento della prestazione sportiva

La taurina

Che cos’è la taurina?

La taurina viene generalmente classificata come un amminoacido, sebbene sia tecnicamente un acido organico contenente zolfo, definibile anche come beta-amminoacido.

Come tale è l’amminoacido più abbondante nei tessuti dei mammiferi, dove rappresenta circa il 50- 60% del pool degli amminoacidi liberi, risultando particolarmente concentrata nei tessuti eccitabili quali muscolo cardiaco e scheletrico [1].

Che cos e la taurina

La sua concentrazione è inoltre elevata nei testicoli, dove svolge principalmente un ruolo antiossidante.
Originariamente isolata dalla bile del toro, da cui prende il nome, la taurina è contenuta in abbondanza nella maggior parte delle carni e dei prodotti ittici; una volta assunta per via orale raggiunge il picco plasmatico dopo circa 2 ore [2].

Nell’uomo la taurina viene considerata un amminoacido condizionatamente essenziale, in quanto può essere sintetizzata a partire da cisteina, metionina e vitamina B6; ciò non avviene in altre specie, ad esempio i felini non possono sintetizzarla endogenamente e devono obbligatoriamente introdurla tramite l’alimentazione.

Pur essendo considerata un amminoacido, la taurina non ha funzione strutturale nel nostro organismo, comportandosi similmente ad un neurotrasmettitore peptidico.

Un corretto funzionamento del suo trasportatore TauT (sodio e cloro dipendente) è essenziale per garantirne ottimali livelli intracellulari; in studi su roditori si è difatti visto che una deplezione del TauT induce una deficienza di taurina, favorendo l’insorgenza di cardiomiopatie ed una notevole riduzione della performance muscolare [3].
Va infine ricordato come una sua co-ingestione insieme ad alte dosi di beta-alanina ne comporti un ridotto assorbimento intestinale, poiché entrambe utilizzano lo stesso trasportatore.

Ma quali sono concretamente i benefici che potremmo trarre da una integrazione di taurina? Nei successivi paragrafi analizzeremo le principali funzioni che la taurina svolge nell’organismo umano, con i relativi vantaggi nei riguardi della salute e dell’esercizio fisico.

La taurina non ha funzione strutturale nel nostro organismo

Taurina, quali i benefici per la salute?

Un’ampia mole di studi, condotti non solo in vitro ma anche su roditori ed umani, sembra provare l’utilità di questo particolare amminoacido nel garantire un miglior stato di salute generale:

• A livello cardiovascolare la taurina si è dimostrata utile per contrastare l’iperlipidemia indotta dall’obesità e per ridurre elevati livelli ematici di omocisteina [4,5] Inoltre, regolando l’omeostasi del calcio e prevenendone l’accumulo, sembra poter ridurre i danni da ischemia/riperfusione cardiaca.
Svolge poi una potenziale azione di antagonismo verso l’angiotensina di tipo 2, contribuendo alla riduzione della pressione arteriosa e, nei pazienti con insufficienza cardiaca, può migliorare la funzione cardiovascolare durante l’esercizio [6,7]; contribuisce infine a ridurre la pressione arteriosa nei soggetti pre- ed ipertesi [8,9] ed a contrastare la disfunzione endoteliale nei diabetici di tipo 1 [10].

• Nella retina la taurina si coniuga con il retinolo, formando la molecola Tauret ed inducendo la rigenerazione della rodopsina e dei fotorecettori, nonchè esercitando un effetto antiossidante e di idratazione cellulare [11,12,13].

• Nel fegato sembra ridurre la tossicità derivante da un eccessiva assunzione di paracetamolo (es. Tachipirina) [14].

• Grazie alla sua azione antiossidante, la taurina neutralizza gli effetti negativi dell’acido ipocloroso sui neutrofili, formando la clorotaurina.
Tale molecola risulta particolarmente utile nel ridurre l’infiammazione polmonare [15].

• A livello glicemico vari studi ne confermano i benefici riguardo la funzionalità della via di segnalazione insulinica [16,17], probabilmente per via della riduzione dei livelli di ROS e quindi dello stress ossidativo.
Previene poi la glicosilazione delle proteine, donando un gruppo amminico in maniera sacrificale [18];
In vitro sembra inoltre inibire i trasportatori intestinali del glucosio SGLT-1, riducendone l’assorbimento [19].

• Coniugandosi con gli acidi biliari e formando l’acido taurocolico, la taurina può migliorare la solubilità dei composti lipidici come il retinolo (analogo della vitamina A) [20,21].

• A livello del sistema nervoso la taurina svolge infine un potenziale ruolo di neuromodulatore inibitorio.
E’ difatti un debole agonista dei recettori per la glicina e per il GABA (sia di tipo A che B). Legandosi a tali recettori induce quindi il rilascio dello ione cloro nei neuroni post-sinaptici, iperpolarizzandoli e riducendone l’ipereccitabilità, determinando in definitiva un effetto calmante ed ansiolitico [22,23,24].

Taurina quali i benefici per la salute

Taurina, cellula muscolare ed endurance training

Una recente review [25] ha indagato i possibili benefici di un integrazione di taurina nei confronti dell’endurance training, valutandone sia il consumo acuto che cronico ed attraverso diversi dosaggi di assunzione.
Ne è emerso che anche una singola dose di 1-6 grammi produce lievi incrementi nella prestazione di lunga durata, riducendo il tempo per l’esaurimento (TTE).
La stessa review mostra inoltre come le proprietà ergogeniche della taurina si manifestino sia con l’assunzione cronica che acuta.

Taurina cellula muscolare ed endurance training

Tra i meccanismi alla base quelli maggiormente coinvolti sembrano essere:

• Un’azione stabilizzante nella matrice mitocondriale dovuta alle sue proprietà antiossidanti, migliorando in definitiva l’efficienza nel turnover di ATP della cellula muscolare [26];
Sembra inoltre proteggere gli enzimi antiossidanti dal danno ossidativo.

• Un possibile incremento del massimo consumo di ossigeno (Vo2max), cmarker per eccellenza della performance aerobica, assumendo una dose di 6 grammi [27].

• L’incremento della lipolisi, con conseguente ridotto utilizzo del metabolismo glicolitico [28].

• La gestione degli ioni calcio nel reticolo sarcoplasmatico del miocita liscio e striato [29,30].
Essa modula difatti l’attività della Ca-ATPasi, rimuovendo l’eccesso di calcio dal citosol, ed incrementa l’attività della calsequestrina-1, limitando l’eccessivo rilascio di calcio dal reticolo sarcoplasmatico; un eccesso di calcio intracellulare potrebbe infatti favorire l’attivazione del pathway calcio/calpaine/caspasi, favorendo la degradazione delle proteine cellulari [31].
Sembra infine migliorare la sensibilità delle miofibrille al calcio, fosforilando la troponina e regolando la funzione della pompa per il calcio a livello della proteina regolatoria fosfolambano [32].

Tutto ciò determina potenziali benefici per la performance, in quanto una gestione ottimale dei livelli di calcio nel miocita è fondamentale per garantire un ottimale contrazione muscolare.

La review mostra inoltre come negli energy drinks potrebbe essere il contenuto di taurina, e non di caffeina, a determinare gli eventuali effetti ergogenici per la performance [33].
L’entità dei miglioramenti indotti dalla taurina risulta difatti paragonabile a quelli indotti in svariati studi da parte della caffeina [34].

Taurina negli energy drinks

Taurina e mitocondri

A livello mitocondriale la taurina svolge un importante ruolo nella regolazione del turnover dell’ATP e quindi nella produzione energetica [35].

• In essi infatti, attraverso la coniugazione con una molecola di tRNA, favorisce l’espressione di proteine mitocondriali quali la ND6, necessaria per il corretto funzionamento del complesso 1 della catena di trasporto degli elettroni.

• Protegge poi dal danno ossidativo gli enzimi antiossidanti mitocondriali, quale ad esempio la superossido dismutasi di tipo 2 (SOD-2).

• Un ridotto apporto di taurina limita l’utilizzo del substrato NADH nella catena respiratoria, favorendo un incremento della permeabilità mitocondriale nonchè la produzione dell’anione superossido, elevando in definitiva lo stress ossidativo.

• Una sua carenza eleva inoltre il rapporto NADH:NAD+, favorendo l’inibizione di importanti enzimi coinvolti nella produzione energetica (citrato sintasi,AKG-deidrogenasi ed isocitrato- deidrogenasi)

• Livelli inadeguati di taurina penalizzano infine il metabolismo lipidico, riducendo i livelli di Carnitina Palmitol Transferasi di tipo 1(CPT-1), necessaria per veicolare gli acidi grassi a lunga catena all’interno dei mitocondri.

Taurina e mitocondri

Conclusioni e dosaggi utili

Alla luce dei dati analizzati risulta quindi chiaro come un integrazione di taurina potrebbe risultare utile, seppur non essenziale,  in un ottica di ottimizzazione sia della salute che della performance. Riguardo i dosaggi, le quantità utilizzate negli studi sugli esseri umani risultano variabili, con una dose media di 2-3 grammi al giorno che si è dimostrata efficace e priva di effetti collaterali, nonchè ben lontana dal limite massimo giornaliero tollerabile stabilito a 10 grammi [36].

Conclusioni e dosaggi utili della taurina

Bibliografia:

[1] https://www.physiology.org/doi/abs/10.1152/physrev.1992.72.1.101

[2] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16844580

[3] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4167997/

[4] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15221507

[5] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19239173

[6] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28580833

[7] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28118062

[8] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12436205

[9] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26781281

[10] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20667936

[11] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8306890

[12] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9635057

[13] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16601926

[14] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20804611

[15] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5933890/

[16] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12025872

[17] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16369195

[18] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9802550

[19] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17153597

[20] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8915345

[21] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11128549

[22] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2158001

[23] https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0922410605800318

[24] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17728537

[25] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29546641

[26] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17153596

[27] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15042451

[28] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29082444

[29] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16583307

[30] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25123198

[31] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5933890/

[32] https://www.physiology.org/doi/pdf/10.1152/ajpheart.00497.2014

[33] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27757591

[34] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15657469

[35] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5933890/

[36] https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18325648

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