Supersize me vs. fathead
Davvero si può dimagrire mangiando da McDonald’s? Immagino che la maggior parte di voi abbia visto il documentario SuperSize Me. In questo film del 2004 il regista Morgan Spurlock mangia McDonald per 30 giorni in tutti i pasti della giornata, da colazione a cena, di seguito ingrassando circa 11 Kg. La cosa peggiore è che ha anche registrato un peggioramento di diversi ed importanti valori ematici, infine sviluppando (a suo dire) una dipendenza dal cibo di McDonald.
Nel 2009 uscì poi un altro documentario, sicuramente meno conosciuto, dal titolo “Fat Head”. In questo nuovo film il regista, Tom Naughton, lancia una pesante critica nei confronti della concezione “troppo terroristica” di SuperSize Me riguardo ai fast-foods.
30 giorni di McDonald’s
In “Fat Head”, Tom Naughton ripete l’esperimento di Morgan Spurlock, mangiando McDonald’s per 30 giorni continuativi, al termine dei quali perse quasi 6 Kg.
Riscontrò con un inaspettato miglioramento di alcuni valori del sangue e non sviluppò alcuna dipendenza dal junk food, al contrario, al termine dell’esperimento l’attore-regista provava il forte desiderio di consumare di nuovo frutta e verdura.
Come è possibile tutto questo? Due esperimenti alimentari identici ma due risultati diametralmente opposti?
Differenze fra i due esperimenti
Come il regista di Fat Head spiega nel documentario, la fondamentale differenza fra la sua dieta a base di fast foods e quella di Morgan Spurlock sta nella dimensione dei pasti. Nel film SuperSize Me se vi ricordate infatti, ogni volta che il personale di McDonald chiedeva a Morgan Spurlock se volesse fare l’upgrade alla SuperSize – la dimensione più grande del piatto sul menù – lui era costretto ad accettare.
Nel corso dei 30 giorni di esperimento, Morgan Spurlock arrivò quindi decisamente a consumare in più occasioni, oltre le 5000 Kcal dichiarate nel film.
Al contrario, in “Fat Head” Tom Naughton, pur seguendo una dieta basata totalmente su cibo di McDonald, assunse sempre intorno alle 2000 Kcal, quota che corrispondeva, più o meno, al suo fabbisogno calorico giornaliero, aumentò inoltre le consuete passeggiate serali da 3 a 6 settimanali e questo non è certo da sottovalutare.
Ho voluto proporvi il confronto fra questi due documentari per evidenziare ancora una volta come, ai fini del semplice dimagrimento, è sempre il bilancio calorico a fare la differenza – calories IN e calories OUT.
Si tratta sicuramente di un confronto estremo ma, come sostenuto in altre occasioni, convinciamoci che non esiste cibo sporco o cibo pulito se l’obiettivo è esclusivamente quello di perdere peso.
Si può quindi dimagrire con McDonald’s?
Si, volendo si può dimagrire anche mangiando solo McDonald tutti i giorni se il nostro introito calorico resta inferiore rispetto al dispendio totale. Allo stesso modo si può facilmente ingrassare mangiando solamente superfoods e cibo pulito tutti i giorni, se siamo continuamente in surplus calorico rispetto al nostro fabbisogno.
Se volete dimagrire non sarò certo io a suggerirvi di mangiare McDonald o junk food tutti i giorni. Gli alimenti che portiamo alla nostra bocca infatti non contengono solo calorie, carboidrati, grassi e proteine ma anche micronutrienti fondamentali per la salute.
In generale il cibo da fast food ha una percentuale di nutrienti nettamente inferiore rispetto ad alimenti di origine naturale e non industrializzati – che sono anche di natura più sazianti – da qui nasce forse anche il fenomeno di dipendenza da fast foods – non ci saziamo mai con quel tipo di cibo!
Tuttavia è preferibile non assumere, come accade di frequente, una visione troppo estrema, tipica del black and white thinking, o tutto bianco o tutto nero. In alcune occasioni la sporadica visita al McDonald può garantirci la sostenibilità della dieta, consentendoci di rimanere in deficit calorico fino al raggiungimento del nostro obiettivo di composizione corporea.
La chiave è la sostenibilità
La sostenibilità e l’aderenza ad un regime alimentare è infatti il fattore più importante in assoluto per il raggiungimento di un risultato, più efficace dello stesso deficit calorico perché se consumando sempre gli stessi alimenti non riusciamo a rimanere in deficit per diverse settimane, allora qualsiasi dieta non funziona.
Gli alimenti industriali, processati, compreso il junk food sono facilmente reperibili, portatili e spesso l’occasione per un momento sociale con familiari ed amici. Non devono essere alla base della nostra dieta ma possono tranquillamente rientrare nel nostro regime alimentare con una certa regolarità, senza farci rischiare di perdere la forma o mettere a serio repentaglio la nostra salute.
Ricordate, si può dimagrire anche mangiando McDonald’s tutti i giorni così come si può ingrassare mangiando vegano, gluten-free, paleo, low-carbs con un FitTea a pasto!
La differenza è data sempre dal deficit calorico e da quanto tempo siamo capaci di mantenerlo con una dieta sostenibile, in base alle nostre esigenze e caratteristiche personali.
