in questa guida presentiamo un importante studio sugli effetti di un rafforzamento degli abduttori e rotatori delle anche sulla sindrome patello-femorale.
La sindrome patello-femorale
I dolori a livello dell’articolazione del ginocchio sono tra i più diffusi sia tra i soggetti sedentari sia tra coloro che praticano attività fisica regolarmente. Possono presentarsi dopo lunghi periodi di tempo trascorsi seduti ma anche durante l’esecuzione di movimenti che fanno parte della vita quotidiana, limitando in tal modo anche la pratica sportiva.
Sorge così la domanda: “un lavoro specifico dei muscoli abduttori e rotatori esterni delle anche può ridurre il dolori a livello delle ginocchia?”
Infatti, numerosi studi dimostrano come il dolore patello-femorale possa essere associato ad un cattivo controllo dei muscoli dell’anca. In donne che soffrivano di questa sindrome è stato possibile notare come la cinematica e la cinetica dell’anca presentassero dei difetti in differenti piani dello spazio.
Più precisamente il movimento delle anche era più pronunciato sul piano frontale e sul piano trasverso, comportando una maggior sovraccarico dell’articolazione del ginocchio. A ciò si aggiungeva una rotazione interna del femore che potrebbe anch’essa contribuire all’alterazione della corretta cinematica.
Se alcuni studi hanno permesso di dimostrare che il rafforzamento muscolare dell’anca abbinata al rafforzamento del quadricipite può essere efficace nel trattamento dei dolori a livello dell’articolazione del ginocchio, quale effetto potrebbe portare il rafforzamento specifico e isolato degli abduttori dell’anca e dei rotatori esterni?
Lo studio
Per capire ciò una équipe di ricercatori iraniani e americani hanno reclutato 28 donne colpite delle sindrome patello-femorale (con dolori durante le discesa di gradini, nel movimento di squat, o restando seduti a lungo). Il campione è stato poi diviso in due gruppi; un gruppo “controllo” e un gruppo “sperimentale” che per diverse settimane hanno seguito uno specifico protocollo di lavoro.
Durante le 8 settimane durante le quali lo studio si è svolto i due gruppi rispettavano i seguenti protocolli:
- il gruppo “controllo” non eseguiva nessun tipo di allenamento fisico, assumeva 1000mg di Omega 3 e 400 mg di calcio, come placebo e poteva assumere antidolorifici e anti-infiamatori.
- Il gruppo “sperimentale” eseguiva 3 volte alla settimana un programma di rafforzamento muscolare dell’anca; ogni sessione comprendeva 5 minuti di riscaldamento, 20 minuti di esercizi per il rafforzamento dei muscoli dell’anca e 5 minuti di defaticamento.
Gli esercizi svolti durante ogni sessioni erano i seguenti:
- Abduzione dell’anca di 30°, in posizione eretta
- Rotazione esterna della coscia di 30°, in posizione seduta a gamba flessa
- Rotazione esterna del femore contro resistenza elastica
- Abduzione dell’anca contro resistenza elastica
Per ogni esercizio venivano eseguite 3 serie da 20-25 ripetizione con fasce elastiche; e ogni due settimane, al fine di mantenere un sovraccarico progressivo, le ripetizioni e la resistenza venivano modificate e adattate.
Per poter constatare gli effetti del programma di rafforzamento muscolare, entrambi i gruppi avevano, all’inizio dello studio, risposto a due questionari, scientificamente validati, al fine di valutare il dolore che esse percepivano e lo stato di salute generale.
Inoltre erano state sottoposte a misure della forza isometrica degli abduttori dell’anca e dei rotatori esterni della coscia; tutti i test e i questionari venivano effettuati anche dopo le 8 settimane del protocollo. Dopo 6 mesi dalla fine dello studio il gruppo “sperimentale” è stato nuovamente sottoposto ai questionari.
Risultati e analisi
All’inizio dello studio entrambi i gruppi avevano presentato risultati di partenza ai test identici (questionari e forza isometrica), i principali risultati hanno mostrato che un programma di 8 settimane per il rafforzamento dei muscoli abduttori dell’anca e rotatori esterni della coscia con l’utilizzo di una resistenza elastica permette di ridurre significativamente il dolore a livello delle ginocchia e aumentare significativamente la forza isometrica; inoltre dopo 6 mesi dalla fine dello studio i risultati al questionario sono rimasti immutati.
I risultati supportano, quindi, l’ipotesi iniziale dei ricercatori e questo tipo di protocollo si rivela un efficace mezzo per contrastare la sindrome patello-femorale. Poiché durante lo studio non sono stati analizzati la cinematica e la cinetica del ginocchio e dell’anca, prima e dopo il protocollo, non è possibile determinare in che modo gli esercizi hanno permesso di agire sul dolore di cui queste donne soffrivano.
Ciò nonostante l’adduzione e la rotazione interna eccessiva dell’anca sono probabilmente all’origine dei dolori alle ginocchia, il fatto di invertire questa tendenza potrebbe diminuire il sovraccarico alle ginocchia e dunque il dolore.
Applicazioni pratiche
Questo studio dimostra che un programma di 8 settimane mirate al rinforzo dei muscoli delle anche con l’utilizzo di una fascia elastica è sufficiente per diminuire il dolore a livello delle ginocchia. Uno dei vantaggi di tale programma è che gli esercizi sono molti facili da realizzare a casa propria con solo la necessità di una fascia elastica. Per i sedentari ciò si presenta come una ragione in più per tentare di ridurre i dolori e utilizzare lo sport come prevenzione.
Per gli sportivi, il vantaggio che comporta il ridurre lo squilibrio tra rotatori interni ed esterni e abduttori/adduttori sta nel acquisire una maggiore stabilità durante l’esecuzione di esercizi o un aumento della forza. Al di là del rafforzamento muscolare, alcuni studi mostrano che la modificazione della cinematica dell’anca sono collegati con l’acquisizione di una maggiore stabilità.
Risulta, per tale motivo, utile includere nella propria routine, gli esercizi presentati nello studio al fine di migliorare il reclutamento dei rotatori esterni del femore e degli abduttori dell’anca.
Riferimenti
Khayambashi K, Mohammadkhani Z, Ghaznavi K, Lyle MA and Powers CM. The effects of isolated hip abductor and external rotator muscle strengthening on pain, health status, and hip strength in females with patellofemoral pain : A randomized controlled trial. J Orthop Sports Phys Ther 42 (1) : 22-29, 2012.